Finally U.S.A

22:56

Finalmente ho trovato il tempo per scrivere un nuovo post. Qui è tutto così diverso. Ogni cosa, e quando dico ogni cosa intendo proprio tutto, è più grande: gli aeroporti, le strade, le case, le scuole, i frigoriferi, i televisori, gli hamburger, le confezioni di quasi ogni tipo di cibo, persino i gelati! Per non parlare poi dei centri commerciali e dei supermercati: se ti perdi è la fine!

Sono partita il 19 Agosto alle 10.50 da Roma Fiumicino. Il primo volo da Roma a Washington DC è durato nove ore, ma ho incontrato un’altra exchange student diretta a Seattle. La cosa buffa è che io sono di Roma e lei è della Puglia, ma avendo entrambe la borsa di studio INPS abbiamo scoperto di avere un’amica in comune, conosciuta in anni diversi e in posti diversi tramite le vacanze studio. È stato davvero di conforto affrontare il viaggio insieme a lei, se fossi arrivata a Washington DC completamente sola non avrei saputo dove sbattere la testa.
Abbiamo passato insieme tutta la serie di controlli necessari per poter entrare negli States e poi siamo andate a cercare i gate dei nostri voli successivi. L’aeroporto di Washington è immenso, i gate sono divisi per lettere, se non ricordo male dalla A alla H, e ogni lettera ha almeno 30 gate. Fatevi due conti e capirete il nostro disorientamento. Ci siamo dovute separare ovviamente, io ero diretta a Cincinnati e lei a Seattle, e i nostri gate erano in punti quasi opposti dell’aeroporto. Mentre aspettavo che il gate aprisse per l’imbarco mi sono messa a chiacchierare con una signora seduta vicino a me. Era un’insegnante universitaria di spagnolo e francese di nome Martha. Questo secondo volo è stato divertentissimo, quattro ore sono volate. L’aereo era minuscolo, tanto che abbiamo dovuto imbarcare il bagaglio a mano e l’interno sembrava più un treno che un aereo. Io e Martha tra l’altro avevamo i posti vicini.
Abbiamo fatto amicizia con un giocatore di basket a livello professionale seduto davanti a me, e un altro signore seduto accanto a Martha. Abbiamo riso tutto il tempo, e la cosa bella è che Martha capiva molto bene l’italiano anche se non lo sa parlare, quindi se avevo bisogno di spiegazioni o di tradurre una parola o semplicemente volevamo parlare senza farci capire potevamo farlo in spagnolo e in caso potevo anche parlarle in italiano.
Martha è stata il mio angelo custode. Mi ha accompagnato fino al ritiro bagagli, ha aspettato che trovassi la mia host-family e mi ha anche lasciato la sua e-mail e il suo numero di telefono in caso avessi bisogno di qualsiasi cosa. È stata davvero carina.

Questo è tutto per quanto riguarda il viaggio.
Non voglio fare post troppo lunghi perciò ne farò un altro per raccontarvi della scuola, e del mio primo football game.
Qui sotto le prime foto!
















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